© Alexandra Polina

Four New Works della coreografa americana Childs, dopo il debutto questa estate a Amburgo, ha aperto la 48 esima edizione del Festival La Bâtie di Ginevra (assieme allo spettacolo di Marta Górnicka, Mothers. A song for wartime, in scena alla Comédie). Pubblico incantato.

Four New Works di Lucinda Childs è una coreografia che comprende quattro momenti: il primo, in apertura, è Actus, un duo (sul palco Caitlin Scranton e Sharon Milanese), che danza sulle note di Actus Tragicus di Jean-Sébastien Bach in una registrazione di Takahashi Lehmann, nel quale, sin dai primi minuti, spicca l’eleganza della danza delle due artiste. Inoltre, la musica e le continue ripetizioni di gesti in una rapida spirale di movimento sincronizzato hanno il dono di accompagnare il pubblico in un’altra dimensione, quella della bellezza eterea.

Poi è il momento della stessa Lucinda Childs con GERANIUM ‘64, in cui l’artista riprende una coreografia del 1965, il cui titolo era per l’appunto Geranium. Mentre in sottofondo c’è la radiocronaca di una partita di campionato di NFL del ’64 tra il Cleveland Browns e i Baltimore Colts, sul palco, di fianco alla coreografa americana scorre un bellissimo dispositivo video realizzato dall’artista Anri Sala Day Still Night Again.

Lucinda Childs, classe 1940, per chi non la conoscesse, è stata una coreografa di spicco della scena post-moderna americana, negli anni ha rivoluzionato il mondo della danza e in più di sessant’anni di carriera ha calcato e continua a calcare i palcoscenici più prestigiosi del mondo. In GERANIUM ‘64 Childs ci regala un cameo nel quale, nonostante l’età della protagonista, spicca ancora una volta l’eleganza del gesto artistico e il rigore di questa artista straordinaria e il lavoro di Anri Sala esalta, a mio avviso, la dimensione “fuori dal mondo”, di quel limbo tra mondo reale e altro, nel cui mezzo c’è lo sforzo, la resistenza senza fine dell’artista americana.

Dopo la pausa, TIMELINE una coreografia per ensemble con musique originali di Hildur Guðnadóttir e a seguire DISTANT FIGURE sempre per ensemble sulla composizione Distant Figure di Philip Glass in una registrazione di Anton Batagov completano molto bene questa ultima creazione di Childs.

Four New Works è una coreografia in cui, come già detto, l’eleganza della danza è in assoluto il suo tratto distintivo, ma l’armonia del tutto è data anche dalla composizione delle quattro coreografie: la scelta della musica, la cura per le luci, per la composizione della scena e dei costumi (Nile Baker), oltre che la grande abilità e l’esperienza di tutti i danzatori e le danzatrici in scena. Il risultato finale è un lavoro che regala al pubblico, nonostante una eccessiva frammentazione delle quattro parti, un momento di danza di rara bellezza.

 

Four New Works

coreografia Lucinda Childs

danza Lucinda Childs Dance Company: Lucinda Childs, Katie Dorn, Kyle Gerry, Robert Mark Burke, Sharon Milanese, Matt Pardo, Caitlin Scranton, Isaiah Newby.

composizioni Jean-Sébastien Bach, Philip Glass, Hildur Guðnadóttir.

video, scenografia, suono Géranium 64 Anri Sala (programmazione: Dominik Hildebrand Marques Lopes, Studio Anri Sala).

costumi Nile Baker

creazione luci Sérgio Pessanha

management production Tricia Toliver, Ammara Shafqat

produzione Kampnagel International Summer Festival, The Blanket

coproduzione Berliner Festspiele, Chaillot - Théâtre national de la Danse Paris, La Bâtie-Festival de Genève.

sostegno Dance Reflections by Van Cleef & Arpels, James Madison University, UCLA Center for the Art of Performance.

con il sostegno di Kulturstiftung des Bundes (German Federal Cultural Foundation). Finanziato dal Beauftragte der Bundesregierung für Kultur und Medien.